Le più belle coreografie che hanno fatto la storia
Ci siamo, è giunto il momento di concretizzare e progettare questa serie di incontri per far rivivere le più belle coreografie che in questi 25 anni hanno fatto danzare centinaia di ragazzi ed in particolar modo la Compagnia del Camaleonte.
Da tempo le ragazze dei corsi di danza portavano a lezione questi pensieri: -quanto mi piacerebbe danzare “La sabbia” (Aladin 2003) – Perchè non rifacciamo “Il bimbo che canta” (Note di mezza estate 2009) -Ti ricordi quanto era bello il balletto dei “Maghi”? (La Divina commedia…oggi 2017) Solo per citarne alcuni.
Quando si progetta una coreografia ci si dedica mente e corpo, è un lavoro profondo di ricerca che presuppone uno sguardo interiore, un mettersi in gioco, un voler sperimentare scoprendosi, nel racconto del gesto, capaci di nuove parole. Questa ricerca non è solo del coreografo ma coinvolge tutti gli interpreti perché è dall’energia del gruppo, dalla relazione che i corpi disegnano nello spazio che la coreografia può trovare forma. Quindi ogni composizione racconta non solo un momento dello spettacolo, che può essere considerato l’incipit della progettazione, ciò che muove il pensiero creativo, ma anche l’animo del coreografo e i legami emotivi dei danzatori.
Credo che sia per questo motivo che ogni danza riesca a prendersi un posto nel cuore e nella memoria di chi l’ha interpretata o semplicemente contemplata. E’ giunto il momento di non guardare solo avanti, mossi dalla curiosità di nuovi progetti ,ma di rivolgersi al passato per capire come le stesse coreografie possono maturare nel tempo essendo queste sempre connesse a chi gli ha dato vita.
GLI INCONTRI
QUANDO: Sabato pomeriggio – 2 incontri al mese – ogni mese una coreografia
COME: 1. momento di contestualizzazione della coreografia presa in esame. Visione dello spettacolo – analisi del racconto 2. studio del linguaggio ricerca del movimento e della qualità del gesto . 3. Studio della coreografia o di alcune parti 4. possibile rielaborazione della coreografia attingendo alla nuova energia che gli interpreti porteranno in sala.
A CHI E’ RIVOLTO: A tutti coloro che vivono il corpo come racconto senza parole, sono mossi da curiosità e amore per il movimento. Si richiede una buona conoscenza del proprio corpo.