Autobiografia danzata di Sara Valota
“Interruzione e continuità“ nasce senza volontà apparente. È il frutto di mesi passati ad ascoltare gli eventi.
A marzo 2022, in piene prove generali per lo spettacolo “La fabbrica della Memoria”, stetti decisamente male. Le ragazze mi fecero fermare, spaventate dal mio aspetto diventato tutto ad un tratto itterico.
Già da gennaio ero impegnata in esami di controllo, ma quella sera realizzai per la prima volta che non erano controlli, era davvero la ricerca del male che mi stava consumando.
Portammo a termine lo spettacolo tutte consapevoli che il mio stato di salute era fortemente compromesso. C’era preoccupazione nel gruppo. Io danzai chiedendo scusa al mio corpo e salutando “La fabbrica della Memoria” per l’ultima volta dopo 11 anni. Sentivo che mai come in quel momento potevo dare per scontato il mio futuro.
Sabato 19 marzo, dopo gli applausi, ho iniziato a rallentare fino a fermarmi in attesa di sapere e capire cosa stesse succedendo dentro di me.
La nostra non è una compagnia, è il ritrovo settimanale di persone che danzano insieme da quasi 20 anni. Ognuna con la propria vita e con la propria professione, ma tutte connesse sempre a distanza e in presenza almeno una volta alla settimana. Le ho viste attraversare l’adolescenza, diventare donne, lavoratrici, madri e molto di più; io sono cresciuta con loro.
Mi sono fermata e loro si sono fermate insieme a me. Vicine, portandomi sempre alla realtà, riaccompagnandomi nel letto, quando volevo alzarmi o standomi a fianco, quando sapevano che portarmi a letto sarebbe stato uno sforzo vano. Accanto, pronte a sollevarmi qualora fossi caduta.
Poi la notizia è arrivata: liposarcoma – tumore raro; la cura: un intervento di chirurgia demolitiva.
In reparto sapevo che non ero sola e nelle lunghe e confuse giornate d’ospedale le vedevo danzare. Immobile creavo, andavo a toccare con l’immaginazione per qualche istante i progetti che avevamo lasciato in sala mesi prima.

Agosto 2022, La bufera era passata, ma di polvere nell’aria ne era rimasta ancora tanta. Anche se il mondo a settembre riprende ogni attività loro, le mie ragazze, mi hanno aspettata ancora, anzi mi hanno aiutata ad aspettare fino a quando, un giovedì sera d’autunno, ci siamo riviste tutte in cerchio nella grande sala.
Cosa potevo dare in quel momento? Quale lezione potevo portare a loro?
Onestà. Ero Debole, ferita e profondamente stanca.
Siamo partite da qui, nessuna aspettativa, semplicemente in ascolto, lasciando che le cose accadessero, nel loro fluire naturale. Stavamo percorrendo una nuova strada dopo 20 anni.

Prendendo ciò che avevamo lasciato a marzo 2022, rimanendo per lungo tempo nell’ascolto dell’immobilità, abbiamo fatto passi inaspettati verso una consapevolezza di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza.
Senza una volontà apparente, è nata la mia autobiografia danzata “interruzione e continuità”.
Cadere, attraversare l’ignoto, accettarlo e scoprirsi nuovamente, diversamente in piedi. Si può fare moltissima strada senza fare alcun passo apparente.
Con gratitudine, Sara Valota
https://www.facebook.com/reel/1336272873683912

“Interruzione e continuità”
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